Tradurre la poesia è possibile? Sì e no.
Lost Love di Robert Graves pone una sfida stimolante al traduttore: un susseguirsi di immagini “sonore” del mondo animale e vegetale che filtrano sentimenti umani, un insieme variegato di elementi, contenuti tuttavia in un’architettura metrica e rimica fissa.
Ho deciso di raccogliere in toto la sfida di Graves e ho tradotto Lost Love cercando di riprodurne sia la struttura metrica (riadattata all’endecasillabo) e rimica (ho seguito l’esatto schema rimico dell’originale) che il messaggio lirico.
Sarò onesto: non so se tutto questo abbia un senso. Lo faccio perché mi piace. Dimmi cosa ne pensi nei commenti.
Ha gli occhi così vivi e sofferenti
che riesce a percepire i movimenti
nel crescere dell’erba e delle foglie;
Trapassa con lo sguardo un muro storto
e vede chiara l’anima di un morto
che scappa via allibita dalle spoglieTi sente a due contee di lontananza
Ti può capire prima che tu parli
I flebili sussurri: larve, tarli;
minuscoli rumori in abbondanza
arrivano all’orecchio prodigioso:
la lingua di un lombrico silenzioso,la tarma e le sue fauci fragorose
che masticano vesti polverose;
il grido di formiche affaticate
che viaggiano allo stremo caricate
ed hanno perso il fiato e la loquela;
Un ragno mentre fa la ragnatelaSospiri, mormorii e qualche bisbiglio
di larve e mosche dentro al nascondiglio.
Quest’uomo è così vivo e sofferente
che vaga come un dio o un delinquente
di qua, di là, il dove è sconosciuto
cercando quell’amore che ha perduto.